Valutazione rischio cancerogeno e mutageno

Definizione

Gli agenti chimici che, per inalazione, ingestione o contatto, possono provocare neoplasie vengono definiti come “cancerogeni”. Gli agenti chimici che, per inalazione, ingestione o contatto, possono provocare alterazioni genetiche, rientrano invece nella categoria degli agenti “mutageni”. Il G. Lgs. 81/2008 e s.m.i. all’art. 234 fornisce la definizione esatta di questi due agenti:

  • Agente cancerogeno:
    a) una sostanza o miscela che corrisponde ai criteri di classificazione come sostanza cancerogena di categoria 1 A o 1 B di cui all’allegato I del regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio;
    b) una sostanza, miscela o procedimento menzionati all’Allegato XLII del presente decreto, nonché sostanza o miscela liberate nel corso di un processo e menzionate nello stesso allegato;
  • Agente mutageno:
    c) una sostanza o miscela corrispondente ai criteri di classificazione come agente mutageno di cellule germinali di categoria 1 A o 1 B di cui all’allegato I del regolamento (CE) n. 1272/2008.

Gli Agenti Cancerogeni e Mutageni

Sono più di 400 gli agenti, identificati dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), classificabili come cancerogeni, probabilmente cancerogeni o possibilmente cancerogeni per l’uomo. Esistono agenti cancerogeni e/o mutageni fisici, biologici e chimici. Gli agenti cancerogeni e mutageni sono in grado di provocare alterazioni genetiche e neoplasie nei soggetti esposti. Il tema dell’epidemiologia dell’esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni in ambito professionale e delle neoplasie correlate è complesso per diverse ragioni, fra le quali il lungo periodo di latenza tra esposizione ed insorgenza dei sintomi patologici, la multifattorialità nell’eziopatogenesi tumorale che non consente di isolare facilmente il rischio esclusivamente professionale e la difficoltà nel redigere anamnesi accurate. Sostanze o preparati cancerogeni e/o mutageni sono presenti in diversi settori: li si può trovare come materie prime (es. agricoltura, industria petrolchimica e farmaceutica, trattamenti galvanici, laboratori di ricerca), o come sottoprodotti derivati da alcune attività (es. saldatura degli acciai inox, asfaltatura stradale, produzione della gomma). Tra i principali agenti cancerogeni/mutageni in ambiente lavorativi vi sono:

  • Composti del Cromo
  • Composti del Nickel
  • Composti inorganici dell’Arsenico
  • Benzene
  • Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA)

Le vie di esposizione prevalenti a questi agenti sono identificabili nell’inalazione, nella respirazione e nel contatto cutaneo.

La Valutazione del Rischio

La valutazione del rischio di esposizione ad agenti cancerogeni e/o mutageni spetta al datore di lavoro che deve prima applicare in ordine gerarchico e per quanto tecnicamente possibile, le seguenti misure:

  • eliminare/sostituire l’agente cancerogeno e/o mutageno;
  • utilizzare un sistema chiuso;
  • ridurre il livello di esposizione al valore più basso tecnicamente possibile e comunque non superiore al valore limite di esposizione

La valutazione del rischio cancerogeno e/o mutageno va effettuata prima dell’avvio dell’attività, ovvero in occasione di modifiche significative e comunque va rifatta/aggiornata ogni 3 anni. Nella valutazione del rischio i parametri operativi di riferimento sono così sinteticamente riassumibili:

  • caratteristiche delle lavorazioni, loro durata e frequenza;
  • quantitativi di agenti cancerogeni/mutageni prodotti o utilizzati e la loro concentrazione;
  • le diverse e possibili vie di assorbimento, inclusa quella cutanea.

Nel DVR occorre che siano contenute e trattate le seguenti informazioni:

  • elenco delle attività lavorative che vedono la presenza di sostanze o preparati cancerogeni/mutageni con l’indicazione dei motivi per cui sono impiegati;
  • quantitativo di sostanze/prodotti cancerogeni e/o mutageni utilizzati o comunque presenti come sottoprodotti;
  • numero di lavoratori esposti o potenzialmente esposti;
  • stima del livello di esposizione dei lavoratori;
  • misure preventive e protettive adottate e tipologia dei DPI in uso
  • indagini mirate a valutare la possibile sostituzione degli agenti cancerogeni/mutageni e indicazione delle sostanze/preparati ipotizzati come sostituti

La valutazione del rischio da agenti cancerogeni e mutageni deve essere condotta da tecnici specializzati in modo approfondito e puntuale e deve tenere in massima attenzione e considerazione tutti i fattori di rischio correlati.

Contattaci

Privacy Policy

error: